venerdì 6 marzo 2015

Dalla Botte alla Ca' Di Pastino via La Merlaia.

Fin da bambino ho visto ,di fronte a casa mia quelle tre case che abbarbicate alla parete del monte Colombo testimoniano il vissuto di un tempo ormai passato.La proposta ai miei amici di fare un giro da quella parte è stata accolta e siamo partiti. La prima casa che si incontra nel percorso e'  
                           
                                          La Botte.
Intorno alla casa si  notano ancora muretti di sostegno a terrazzamenti coltivati a vigna  fino ai primi del 900 ,distrutti all'arrivo della Filossera,ora completamente coperti da bosco e sterpaglia .Poco distante dalla casa  una graziosa cascatella.

Continuando in salita lungo il crinale di tanto in tanto riaffiora il vecchio sentiero che porta 
                                     

                                             alla   Merlaia.
Quello che resta del fabbricato è la parete  che si vede dal basso ,rimane in piedi perché appoggiata a un tramezzo interno alla casa.Sento un brivido alla schiena constatando  che io ho conosciuto la coppia che vi abitava.Ero bambino e ricordo che mio padre ,abitavamo alle Case Nuove ,al tempo della mietitura , il giorno prima dell'inizio metteva un panno bianco in cima a un palo per segnalare  all'omino "della Merlaia" di venire,  ad "opera" per mietere.


                                                                 








 Sorprende 
 la scoperta di una sorgente dietro alla casa ove sgorga un'acqua limpida all'interno di una piccola grotta.L'abbiamo liberata da rovi ed erbacce riportandola alla luce.
 
 Ci guardiamo  intorno sforzandoci di immaginare in quali condizioni una famiglia potesse vivere con quel poco che quei piccoli campicelli  potevano offrire .
Proseguiamo verso Monte Colombo e attraverso una pineta scendiamo a 
                             Valdivinco.


La casa è in discrete condizioni.Si notano segnali di lavori di recupero  poi sospesi. L'impressione è che se non riprendono la manutenzione diventerà un rudere.
 Scendendo lungo un crinalino continuiamo a vedere Marradi  sotto di noi
 e arriviamo ad un altro rudere sconosciuto a molti:
                            Ca' di Pastino.



Il tetto è crollato.Rimangono le pareti esterne.Particolare:sulla parete di fronte notiamo in alto sotto il cornicione delle aperture circolari in sequenza orizzontale.Forse servivano per allevare colombi.
Si notano il  porcile  e la stalla  per non più di due animali.
Anche qui resti di mura a sostegno di piccoli campicelli invasi dalla boscaglia e qualche superstite albero da frutto.
Oramai siamo in vista di via Francini dove abbiamo le macchine.
 Rientro,soddisfatto  per aver appagato la curiosità  di aver  visitato quelle case che fin da bambino mi avevano sempre attratto.  
                 

3 commenti:

  1. E bravo il nostro Angiolo !
    Hai descritto questo giro come se tu avessi sempre vissuto in questo ambiente rurale e corredato di foto belle e descrittive. Complimenti !
    Speriamo che questa tua improvvisa verve non si esaurisca qui !

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  2. bella escursione! foto stupende e descrizioni interessanti.

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  3. 10 anni fa!!! ....Sembra ieri

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