martedì 8 gennaio 2013

In principio era la bici (da sterrato) poi  ci siamo appiedati...... ed è nata l'allegra brigata.


A destra !!



Era  la Primavera dell'anno 2005 quando progettammo di andare a fare un  giro in bici alla foce del Po.Di buon mattino passai a  prendere  Mengo e Cavinotto.Caricate le bici e poco altro sul camper   ci avviammo verso Ravenna,proseguendo sulla  Romea,arrivammo  nella tarda mattinata a Comacchio, per la prima sosta. Osservando scrupolosamente il programma ,a ruota libera.....optammo per un giro turistico nel centro,molto caratteristico e , particolare non secondario, all'altezza dei tre ponti incrociammo tre fanciulle e ci giunse all'udito che facevano apprezzamenti birichini nei confronti di uno di noi.... Un poco perplessi  siamo tornati al camper per farci una spaghettata.Ben rinvigoriti e un poco avvinazzati siamo partiti  per il giro delle Valli di Comacchio in bici:un bel percorso per un dedalo di stradelli che si sviluppano in mezzo alla palude per un 20 Km circa.Nota bizzarra quando Cavinotto ha chiesto a una ciclista che ci stava superando il percorso giusto per tornare a Comacchio ci ha risposto:Venitemi dietro!!!! Ma dopo 100 metri lei era un puntino all'orizzonte ,per cui desistemmo dall' inseguirla proseguendo al nostro ritmo e confidando nel nostro senso di orientamento.



 

                                                                                                                                  

Comacchio
Le Valli di Comacchio
Giunti al Camper all'imbrunire caricammo le bici e partimmo per andare a passare la notte a Gorino ,   in un area di sosta.Piazzato il camper fronte mare,decidemmo di andare alla sagra paesana ,mi pare,della sarda ma   assaliti dalle zanzare ,ci sbrigammo a mangiare  e tornammo di corsa al camper. 
Notte agitata.... nonostante avessi lasciato a disposizione il matrimoniale su basculante agli ospiti e io sul singolo nel sottoscala. A notte avanzata sentii che qualcuno usciva  sbattendo la porta.
Al mattino all'appello mancava Mengo  che poi rientrando ci rivelò che aveva preferito passare la notte su  una sedia in compagnia di un pescatore piuttosto che insieme al suo coinquilino,chissà perché......
Colazione e partenza per il vecchio faro alla foce del Po di Goro e ritorno in bici.
In contemplazione

Al vecchi faro di Goro

Una Ventina di Km circa in mezzo ad una vegetazione tipica della zona ,canneti,erbe palustri e  fauna locale .Sosta al ristorante del faro e ritorno nel primo pomeriggio.
Breve sosta per un paio di birre e poi partenza per un altro giro in bici  passando da Gnocchetta,ponte di barche ,Gnocca e ritorno alla base in serata .Percorsi altri 20 Km.
Pizza,passeggiata serale poi a nanna.


Verso Gnocchetta

Terzo giono:partenza per il giro della sacca di Scardovari.Tragitto che costeggia in buona parte l'Adriatico,un largo golfo ove praticano l'allevamento delle cozze.
Il ponte di barche
Percorremmo un 15 Km su strada poco trafficata,ogni tanto un casolare lato monte e quelle costruzioni  su palafitte tipo trabucchi lungo  il mare. All'una circa arrivammo a Scardovari,dove avvistata una trattoria, data sbirciatina al menù e relativi prezzi, entrammo.
Il locale è molto alla buona,ci sedemmo ad un tavolo ,vicino a una coppia che stava già pranzando.
Iniziamo con un risotto,Cavinotto si era già interessato al vino ,un bianco fermo discreto,discutevamo in dialetto marradese un poco ad alta voce(chi conosce Mengo  può immaginare)non ci accorgemmo che   la coppia al tavolo  ci stava osservando.Ad un tratto il signore ci rivolse sorridendo la parola ,  chiedendoci da dove venivamo.Risposta scontata:  Marradi, prov.di Firenze.Li vedemmo perplessi ,comprensibile, non abbiamo il tipico accento toscano.Allora a spiegare che si ,siamo Toscani ma del versante Nord ,verso la  Romagna.A quel punto le loro meningi si rilassarono e la signora concluse la conversazione dicendoci che gli avevamo ricordato un libro che aveva letto da poco.Le chiesi che titolo aveva e lei mi rispose:Tre uomini a zonzo,di un autore inglese.Completammo il pranzo un poco perplessi per il confronto appioppatoci dalla signora.
Saltammo sulle bici e facemmo ritorno al camper.
Verso metà pomeriggio,arrivati alla base, caricammo le bici e partimmo per tornare a casa.
Ultima sosta  all'Abbazia di Pomposa:visita d'obbligo per la ricchezza dei mosaici e il parco che la circonda,poi via verso casa con arrivo in serata.
 Gita che ricordo con piacere e che non mi dispiacerebbe ripetere.




Abbazia di Pomposa





5 commenti:

  1. Complimenti e felicitazioni per la tua esposizione seria e dettagliata della gita. Ti propongo per ii "PREMIO STREGA".Leggendo, ho ricordato con un briciolo di nostalgia quell'angolo della nostra semigioventù. Per quel che mi riguarda sono sempre pronto a fare questi brevi viaggi ed evitare così un precoce invecchiamento per non dire di peggio!
    Voto da 1 a 10 : 8.5. A nuovi reportages ! ! !

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  2. Belle foto e simpatici ricordi di quella che dev'essere stata una gran bella gita: concordo per il premio Strega proposto. Peccato...che non ero presente e ora vi invidio un pò
    Alberto.

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    1. Troppo buoni!!! Ho solo fatto del mio meglio.A proposito è confermata l'uscita di sabato p.v?
      Angiolo

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  3. Tutto dipende dalle condizioni meteo. Questa è una escursione che va fatta con tempo più che buono per ammirare e godere il paesaggio di rara bellezza. Ci risentiamo.

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